Non appena sarà pubblicato il decreto annunciato il 24 dicembre, leggeremo con grande attenzione il testo dei provvedimenti adottati dal governo per capire l'effettivo impatto sul futuro dell'Iva e di Taranto.
Da subito diciamo che l'ennesima modifica dei tempi di attuazione dell'AIA, se confermata, "grida vendetta": i tempi sono parte integrante dell'AIA stessa.
Ci sono opere, a partire dalla copertura dei parchi minerali, che i tarantini aspettano "da sempre" e il cui eventuale rinvio a una data indefinita risulterebbe una autentica beffa.
È invece un segnale positivo l'assunzione di responsabilità da parte dello Stato e l'individuazione di fonti finanziarie che, da un lato, concorrano alla effettiva applicazione dei provvedimenti previsti per il risanamento degli impianti e che - dall'altro - diano un reale contributo a ridefinire il volto della città.
In questo senso appaiono interessanti gli accenni all'Arsenale, oltre che al Museo Archeologico Nazionale.
Così come appaiono positivi gli annunciati stanziamenti per realizzare un centro per la cura dei tumori infantili e la possibilità di incrementare gli organici di Arpa Puglia a Taranto.
Verificheremo quali sono, accanto al previsto utilizzo per la realizzazione dell'A.I.A. delle disponibilità sequestrate ai Riva dalla Magistratura (pari a circa un miliarso e duecento milioni di euro) , le somme effettivamente stanziate e le relative finalizzazioni
Sabato, 27 Dicembre 2014 13:24
Ilva, attendiamo il testo del nuovo decreto
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L'Industria
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