Sono scarni gli accenni inseriti negli Heads of agreement tra Ilva spa in AS e AM InvestCo rispetto ai contenuti del nuovo piano industriale che entrambe stanno congiuntamente elaborando.
Si limitano, in buona sostanza ad indicare il contesto di riferimento, individuato in una transizione in direzione di tecnologie verdi (decarbonizzazione), l'adozione di non meglio specificati impianti di produzione di tecnologia verde e la possibilità di dover modificare di conseguenza il Piano Ambientale attualmente in vigore.
E' invece chiaramente indicato l'obiettivo di produrre circa 8 milioni di tonnellate di acciaio dal 2023.
Il progetto di cominciare a decarbonizzare la produzione di acciaio a Taranto non può non vederci favorevoli, e siamo contenti che, finalmente, dopo anni in cui questa possibilità è stata negata, si proceda nella giusta direzione. L'assenza di indicazioni di dettaglio, al di là delle ipotesi e delle indiscrezioni fornite nei giorni scorsi dai media, non consente però di valutare appieno la portata di quella che, ci auguriamo, possa davvero essere una svolta e non soltanto un inutile maquillage o l'ennesima perdita di tempo.
Ribadiamo che, qualunque sia la configurazione produttiva finale ipotizzata, è indispensabile che la produzione di acciaio sia subordinata ad una valutazione preventiva che stabilisca qual è la quantità di acciaio che si può produrre a Taranto senza creare danni inaccettabili per la salute dei cittadini e dei lavoratori.
Legambiente chiede che si proceda prioritariamente alla VIIAS, la Valutazione preventiva dell'impatto ambientale e sanitario, dell'impianto siderurgico tarantino per definire se e quanto si può produrre nello stato attuale degli impianti e quanto si potrà produrre con la nuova configurazione produttiva che emergerà dal nuovo Piano Industriale
Lo chiediamo dal 2013, speriamo di non rimanere inascoltati e che si pongano finalmente le premesse per restituire serenità e fiducia ai tarantini
Sabato, 21 Dicembre 2019 12:54
Ex Ilva, intesa Governo-Mittal. Legambiente: “Prima la salute: subordinare la produzione di acciaio alla valutazione preventiva del danno sanitario”
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