La prescrizione generale numero 2 del primo parere istruttorio conclusivo (PIC) relativo alla richiesta di riesame dell'A.I.A. per l'ex Ilva di Taranto, datato 2 aprile 2025 e mai pubblicato sul sito del Ministero dell'Ambiente, ma di cui siamo venuti in possesso, testualmente indicava:
"Considerato che le valutazioni in merito agli inquinanti NO2 e SO2 sono state condotte attraverso i dati di qualità dell'aria e i rapporti di Valutazione del Danno sanitario (VDS) più recenti, si prescrive al Gestore di presentare, improrogabilmente entro 3 mesi dall'emanazione del provvedimento di rinnovo dell'AIA, all'Istituto Superiore di Sanità per le relative valutazioni e all'Autorità di controllo, l'aggiornamento dello studio di valutazione dell'impatto sanitario, integrato con i dati relativi:
a. alle emissioni degli inquinanti NO2 ed SO2 del siderurgico;
b. alle emissioni della centrale termoelettrica AdI Energia S.r.l.;
c. alla valutazione per esposizione cutanea per gli arenili;
d. alle valutazioni degli scenari di esposizione in zone ricreative (parchi, giardini e cortili).
In coerenza con le tempistiche previste dal D.L. 5/2025 le cui disposizioni sono state inserite D.L. 24 gennaio 2025, n.3, convertito con legge 20 marzo 2025, n. 31, entro i successivi 30 giorni dal ricevimento dei dati sopra elencati, l'ISS trasmetterà gli esiti delle relative valutazioni all'Autorità competente.
In caso di mancata trasmissione di tutta la documentazione richiesta o di parere negativo da parte dell'ISS, sarà avviato quanto previsto dall'articolo 29-decies, comma 9, del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. anche in conformità alla sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea del 25/06/2024."
Da allora sono passati più di tre mesi ed una domanda sorge spontanea: in questo frattempo Acciaierie d'Italia, oltre a produrre, secondo quanto riportato dagli organi di informazione, una miriade di osservazioni e contestazioni al PIC, ha trovato il tempo di fornire le integrazioni e l'aggiornamento richiesti?
O, come appare probabile considerata l'assoluta assenza di notizie in tal senso, non se n'è curata, considerando che la prescrizione non era ancora operativa? Sarebbe, nel caso, l'ennesima conferma di una scarsissima attenzione al territorio essendo evidenti il significato e la portata della prescrizione: la Valutazione di Impatto Sanitario VIS prodotta dall'azienda non contiene alcune informazioni, giudicate così rilevanti da comportare una nuova valutazione da parte dell' Istituto Superiore di Sanità (ISS) . La mancata trasmissione delle integrazioni richieste o una valutazione negativa delle stesse da parte dell'ISS comporterebbe l'avvio delle procedure volte alla chiusura dell'azienda se ancora inadempiente.
In questi tre mesi, intanto, è stato prodotto un nuovo PIC, anch'esso mai reso pubblico: questo procedimento AIA è segnato da una opacità inaccettabile, che deve cessare, lesiva del diritto fondamentale dei cittadini ad una informazione piena e tempestiva. Legambiente nei giorni scorsi ha chiesto ufficialmente al Ministero dell'Ambiente di rendere pubblico il PIC. Contestualmente ha chiesto di partecipare alla Conferenza dei Servizi con all'ordine del giorno il rilascio della A.I.A. per lo stabilimento ex Ilva di Taranto.
Ribadiamo sin da ora che l'A.I.A. per gli attuali impianti, anche in base alla sentenza della Corte di Giustizia Europea, può essere rilasciata solo per una capacità produttiva per cui venga assicurata dall'ISS l'assenza di rischi inaccettabili per la salute.
Non è possibile, in assenza degli aggiornamenti e delle integrazioni richiesti ad Acciaierie d'Italia, e di una loro positiva valutazione da parte dell'ISS, autorizzare una capacità produttiva di 6 milioni di tonnellate annue, ma – eventualmente e transitoriamente, solo quella – ovviamente di gran lunga inferiore - che lo stesso ISS consideri compatibile con la tutela del diritto alla salute e l'esigenza inderogabile di evitare il rischio di esporre i lavoratori ed i cittadini di Taranto - ed in particolare quelli del quartiere Tamburi, più prossimo allo stabilimento- ad emissioni inquinanti che possano essere giudicate tra qualche mese inaccettabili.
Giovedì, 10 Luglio 2025 11:04
Ex Ilva, procedimento A.I.A. opaco. L'azienda ha fornito le integrazioni necessarie? Subordinare la capacità produttiva alle valutazioni dell'ISS
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L'Industria
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