Fa impressione leggere sul sito dell'Osservatorio Regionale dei Rifiuti della Regione Puglia i dati relativi al primo trimestre 2024 della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani nel comune di Taranto. Nonostante percentuali di raccolta pregresse che non possono che essere definite indecorose, nel primo trimestre di quest'anno si registra infatti un ulteriore peggioramento, con una percentuale che al 31 marzo si attesta al 22,35% a fronte di un 2023 chiusosi con un dato annuo del 23,8%.
L'esame dell'andamento mensile indica, per ben due mesi su tre, un autentico tracollo.
Infatti, se a febbraio 2024 la percentuale di raccolta differenziata è stata pari al 23,04%, leggermente superiore a quella del febbraio 2023, attestatasi al 22,76%, a gennaio 2024 il totale dei rifiuti da raccolta differenziata è stato pari a kg 1804955, cioè al 21,85% del totale, mentre nel gennaio del 2023 erano stati raccolti 2194295 kg, pari al 26,08%, con una riduzione della percentuale raccolta superiore al 16%. Forte riduzione anche a marzo 2024, dove il totale dei rifiuti da raccolta differenziata è stato pari a kg 1896230, cioè al 22,23%, mentre nel marzo del 2023 ammontava a kg 2061450, pari al 24,87%, con una riduzione della percentuale di raccolta differenziata di oltre il 10%.
L'andamento del primo trimestre di quest'anno, peraltro, non è un fatto episodico: basta scorrere i dati annuali per avere la fotografia nitida di un fallimento.
Nel 2020 la percentuale di raccolta differenziata, è stata pari al 25,15%. Nel 2021 al 24,93%. Nel 2022 al 27,42%. Nel 2023 al 23,8%. Quest'anno, se dovessero ripetersi anche per gli altri mesi del 2024 le performance del primo trimestre, registreremo il peggior risultato degli ultimi 5 anni. Percentuali inguardabili, lontanissime non solo dalle performance dei comuni capoluogo più virtuosi, ma anche da quel limite minimo del 65% previsto da tempo dalla legislazione italiana e che, nella nostra città, continua ad essere ignorato.
Legambiente, che sulla importanza di una efficace raccolta differenziata dei rifiuti è intervenuta più volte, con proposte, critiche e suggerimenti, torna a sollecitare ancora una volta l'Amministrazione Comunale di Taranto ad affrontare in maniera determinata questo tema essenziale, che non può continuare ad essere oggetto di annunci e poi, di fatto, costantemente lasciato nel dimenticatoio.
E' passato un anno da quando è stata annunciata la necessità di predisporre un nuovo contratto di servizio con Kyma Ambiente da sottoporre al vaglio del consiglio comunale, ma, ad oggi, non ne abbiamo traccia. Legambiente chiede che venga reso noto al più presto e, con esso, cronoprogrammi e investimenti che trasformino finalmente le dichiarazioni in atti concreti. Noi crediamo che l'adozione del "porta a porta" in tutta la città, facendo tesoro di una buona pratica già ampiamente sperimentata con successo in tutta Italia, sia l'unico sistema efficace per garantire una raccolta differenziata in linea con l'obiettivo minimo del 65% previsto dalla legislazione italiana.
Ribadiamo anche la necessità di far pagare di più chi non differenzia e di premiare i cittadini che producono meno rifiuti e differenziano meglio, conferendo in maniera corretta materiali che costituiscono una materia seconda utilizzabile e, quindi, un valore. Così come ci sembra essenziale una attività di controllo continuativa su ciò che viene conferito nei diversi contenitori previsti per la raccolta differenziata, comminando sanzioni ai trasgressori che, con il loro comportamento scorretto, provocano un danno a tutta la collettività. Per la TA.RI., la tassa sempre più salata che grava sui cittadini, occorre porsi l'obiettivo di arrivare in tempi ragionevoli ad adottare il criterio della tariffazione puntuale, basata sulla quantità conferita di rifiuto non recuperabile o indifferenziato, e prevedere le soluzioni che possono renderlo attuabile.
Lunedì, 03 Giugno 2024 13:15
Taranto, raccolta differenziata: di male in peggio. Legambiente: Basta rinvii. Passare al “porta a porta”
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